Parla la studentessa: il tutor che vorrei

Durante il percorso di apprendimento, anche nel contesto universitario, ogni studente può trovarsi ad affrontare problematiche di varia natura, riconducibili a situazioni personali o di studio, o al rapporto che talvolta può essere  complesso con i professori; in tali circostanze il tutor può aiutare lo studente a superare il momento di difficoltà.

di AGOSTINA CARUSO

Durante il percorso di apprendimento, anche nel contesto universitario, ogni studente può trovarsi ad affrontare problematiche di varia natura, riconducibili a situazioni personali o di studio, o al rapporto che talvolta può essere  complesso con i professori; in tali circostanze il tutor può aiutare lo studente a superare il momento di difficoltà.

Di solito un ragazzo si approccia ad un tutor in quanto si aspetta di ricevere da questi dei consigli mirati alla gestione e risoluzione del proprio problema. La prima caratteristica fondamentale che si ricerca in un tutor è la competenza nella materia in cui viene richiesto supporto: uno dei desideri principali degli studenti è, infatti, avere qualcuno che sia in grado di spiegare con semplicità – ossia in maniera adeguata al neofita -principiante gli argomenti più complessi, in modo da poter assimilare al meglio la materia.

Un’altra aspettativa importante riguarda la capacità di adeguamento. Gli studenti spesso hanno lezioni a frequenza obbligatoria da seguire e quindi hanno la necessità che i tutor diano un’ampia disponibilità non solo per quanto riguarda gli orari, ma anche nel rispondere prontamente alle e-mail ed ai messaggi, mostrando continuamente interesse ed attenzione nei confronti degli studenti.

Quanto alla mia esperienza di studentessa universitaria, ricerco nel tutor una ‘’personalizzazione delle spiegazioni’’.

Ciascuno di noi ha un metodo di studio e di apprendimento differenti e, proprio per questo motivo, ritengo necessario che ci siano persone competenti, in grado di cogliere queste differenze e, di conseguenza, di impostare il metodo di studio adeguato alle caratteristiche di ogni studente.

Oltre a ciò, la motivazione è un aspetto cruciale: quando uno studente perde l’interesse o si sente bloccato nel proprio percorso di studi, il tutor potrebbe aiutare a partire dall’enfatizzazione dei piccoli progressi che si sono fatti e si stanno facendo, in modo da non far perdere d’animo lo studente e rassicurarlo sul suo percorso e i suoi progressi.

Nel corso dell’anno accademico 2021-2022 ho avuto la possibilità di fare esperienza di peer-education come aiuto insegnate di teatro, collaborando con Eleonora Frida Mino e Davide Viano ad un corso per ragazzi della mia età o poco più giovani. Questo ruolo mi ha consentito di sperimentare quanto sia importante la figura del tutor: mentre gli insegnanti svolgono il proprio ruolo soffermandosi sui fondamentali aspetti tecnici e teorici, il tutor deve avere la capacità di entrare in sintonia con ragazze e ragazzi e comprendere le loro esigenze specifiche, ai fini del loro apprendimento e della formazione. Questa esperienza è stata molto interessante in quanto mi ha permesso di constatare come l’ascolto attivo possa fare la differenza nel motivare i ragazzi.

Un tutor formato è, dunque, colui in grado di essere non solo un bravo insegnante, ma anche una guida in grado di saper fronteggiare le differenti richieste dei vari studenti. L’approccio migliore rispetto alle problematiche degli studenti è, dunque, quello che combina l’insegnamento accademico con il supporto emotivo.

 

Presentazione

Mi chiamo Agostina, ho 19 anni e frequento il primo anno di filosofia. All’età di dodici anni ho intrapreso un percorso di studio della recitazione presso l’Accademia Mario Brusa, a Torino. Al termine del corso, insieme ad altre mie compagnie e all’ insegnante Eleonora frida Mino,  abbiamo fondato una compagnia teatrale ‘’La piccola’’.

Da giugno scorso sono diventata educatrice del Treno della Memoria e a febbraio 2025 accompagnerò un gruppo di ragazze e ragazzi nel viaggio presso le città di Berlino e Cracovia e nei campi di Auschwitz e Birkenau, con l’obiettivo di tenere vivo il ricordo di tutte le vittime della Seconda Guerra Mondiale.