Di VIRGINIA PECERE
Figura nata in Inghilterra nel XIX secolo come un supporto individuale per l’educazione privata, evolutasi poi nel corso del XX secolo negli Stati Uniti nella forma a noi oggi conosciuta, quello Tutor dell’Apprendimento è un ruolo che ricopre una posizione di grande rilevanza in tutto il mondo. Sembra quindi giusto dedicare una rubrica che ci faccia dare uno sguardo a come sia il lavoro del Tutor fuori da “casa nostra”, per incuriosirsi e, magari, trovare uno spunto per innovarsi.
Nel Regno Unito, il Tutoring è una risorsa fondamentale, soprattutto per aiutare gli studenti a preparare gli esami GCSE, IB e A-Level. Come già abbiamo visto per gli Stati Uniti, il Tutor è anche un supporto per chi desidera ottenere il massimo dei voti in fase di esame. Il Governo britannico ha promosso e sostenuto diverse iniziative atte a garantire, anche agli studenti provenienti da contesti più svantaggiati, la possibilità di accedere a programmi di Tutoring. Tra i vari scopi del Tutor c’è anche quello di aiutare gli studenti a sviluppare una mentalità che sia pronta alle sfide che dovranno affrontare una volta entrati nel mondo del lavoro
Negli Stati Uniti, il Tutoring è ormai parte integrante dell’educazione, specialmente per prepararsi a test come il SAT (“Scholastic Assessment Test”), uno dei test più diffusi per l’ammissione alle Università statunitensi. Il Tutor non è solo la figura deputata ad aiutare chi ha difficoltà ma si affianca agli studenti per permettere loro di colmare le lacune accademiche (sia in presenza che su piattaforme digitali, come Khan Academy e Chegg). L’obiettivo principale di questa digitalizzazione è di permettere agli studenti di migliorare anche abilità come la gestione del tempo e la risoluzione di problemi e/o esercizi. Il Tutor è così un punto di riferimento per lo studente a 360°.
Rimanendo oltreoceano, in Canada il Tutoring è presente fin dalle scuole primarie, assumendo anche qui una grande rilevanza nelle scuole superiori e nelle università. Oltre al comune ruolo attribuito alla figura, i Tutor aiutano gli studenti ad acquisire alcune competenze trasversali, come ad esempio il metodo scientifico per la ricerca accademica e la scrittura, che sono fondamentali in ambito universitario e lavorativo. Il sistema di insegnamento canadese in generale si distingue in particolar modo per l’accento che pone sul problem-solving e sul pensiero critico, aiutando gli studenti a prepararsi non solo per gli esami scolastici in sé ma anche per le sfide professionali future, quindi è normale che anche il Tutor lavori in questo senso con il tutee.
Anche in Australia la figura del Tutor è presente, anche se più focalizzato nell’aiutare i ragazzi nelle materie scientifiche. Anche qui il Tutor è più di un semplice insegnante, diventa anche un mentore che stimola l’autonomia e la fiducia dello studente, affiancandosi a famiglie e insegnanti nel supporto ai ragazzi, creando percorsi personalizzati per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun tutee.
È ora interessante vedere come sia vista la figura del tutor anche nel continente Asiatico. In Cina la figura del Tutor esiste ed è molto simile a quella italiana, ossia principalmente legata al supporto scolastico e all’istruzione privata: è molto comune infatti che gli studenti, in particolare di scuole superiori e università, utilizzino servizi di tutoraggio privati per affrontare le difficoltà nelle materie scolastiche. I Tutor possono essere esperti in una specifica materia e il tutoraggio è spesso utilizzato per prepararsi anche all’esame di ammissione all’università cinese, il “Gaokao”. In Giappone la situazione è pressoché simile a quella cinese ma con una particolarità: esistono i cosiddetti “Gakushū juku”, delle specifiche scuole private che offrono del supporto intensivo e mirato extra-scolastico, dove i Tutor sono professionisti che lavorano in modo individuale o in piccoli gruppi.
E quindi, in cosa noi Tutor italiani siamo diversi? Sicuramente la figura del Tutor dell’Apprendimento in Italia presenta già molte similarità rispetto a ciò che avviene all’estero; ma, proprio perché qui la nostra è una professione di più recente costituzione rispetto a quella dei “colleghi” internazionali, deve affrontare innanzitutto l’enorme sfida affinché venga riconosciuta appieno dallo Stato (processo avviato e ancora in evoluzione) ma soprattutto che arrivi ad occupare il ruolo che si merita nell’immaginario comune, esattamente come avviene già nel resto del mondo.
Presentazione
Tutor dell’Apprendimento Specializzato
Dopo la laurea in Biologia e aver lavorato in aziende del settore, ho capito che la mia strada poteva essere un’altra. Volevo essere qualcuno che potesse fare la differenza, che aiutasse gli altri a superare le difficoltà che io stessa avevo vissuto: ricordo bene infatti quanto fossero complicate, all’inizio, materie come matematica e fisica. La sensazione di frustrazione era forte, ma ancor più potente è stato il momento in cui, finalmente, un concetto si faceva chiaro e tutto cominciava a “illuminarsi”. È proprio questa esperienza che cerco di far vivere ai miei Tutee: il momento in cui, dopo tanto impegno, i dubbi si dissolvono e la comprensione prende il sopravvento