Gli occhi dei bambini cercano. Spalancati viaggiano veloci da un oggetto all’altro, non si fermano, irrequieti e affamati di novità.
Un colore acceso, un rumore improvviso e scattano, corrono per scoprire.
Rapidi, se li incontri ti scrutano l’anima e per noi che ricambiamo il loro sguardo il tempo si ferma.
Non hanno filtri, non si difendono.
Non fanno sconti a nessuno.
Basta un secondo per sapere se ti saranno amici o se non ti ascolteranno, qualunque cosa tu faccia per attirarli.
Il più delle volte si fidano e noi adulti non possiamo fare altro che assecondare la fiducia ponendo il massimo impegno nel nutrirli.
Crescono rapidamente, più veloci di quanto noi siamo in grado di tollerare. Imparano a guardare come guardiamo noi, ad ascoltare come facciamo noi, per educazione tacciono di fronte a ciò che non li attira.
Alcuni imparano la rassegnazione, specialmente a scuola.
Pensate che finisca la loro magia?
Tutt’altro! Sanno sempre cosa vogliono, basta ascoltarli con attenzione.
Affetto, tempo, presenza: desiderano questo dagli adulti.
E da noi tutor? Da noi che impariamo a conoscerli nelle loro fragilità e che li affianchiamo nella crescita usando le parole, scritte e dette a voce, cosa vogliono?
Empatia!
Fulminei come erano da bambini rispondono con una parola prima fra tutte, li ho sentiti! Una parola difficile ma che conoscono.
Empatia.
Essere visti, guardati, compresi e guidati in un mondo tutto da scoprire.
Non vogliono essere giudicati come fossero a scuola. Nemmeno se con noi studiano pagine e pagine, nemmeno se con noi affrontano la scuola.
Vogliono essere accompagnati senza commiserazione, senza essere guardati con occhi diversi perché hanno i disturbi di apprendimento, quelli che noi vediamo tutti i giorni.
Ricordiamo sempre cos’è l’empatia!
Un modo per amare di noi tutor, con i nostri pensieri e le nostre attenzioni.
Scriviamo questa parola a caratteri cubitali davanti ai nostri occhi e poi rispondiamo alla domanda: ” Cosa ci porta ad essere tutor?”
Come fosse la prima volta diciamo:
- Gioia, finalmente, speranza, ☆ ☆☆
Fulminei anche noi.
Perché ora è il momento di farli crescere.
Perché adesso è ora di imparare, noi da loro!
Buon lavoro!
☆☆☆ Così hanno risposto i futuri tutor al termine della prima lezione della scuola di formazione tutor in Ticino. La domanda era: “una parola, di getto, dopo questa giornata…”
Anna Benenti