Cosa vuol dire tutoring?
Il termine inglese tutoring (tutoraggio) vuol dire aiuto reciproco e può essere considerato come una strategia pratica, uno strumento per ottimizzare i risultati cognitivi e sociali affettivi degli alunni.
Spesso si è portati a credere che questo ruolo riguardi principalmente i bambini o i ragazzi che hanno una specifica difficoltà di apprendimento, ma in realtà il tutor può essere utile e sostenere studenti di qualsiasi età e a promuovere un atteggiamento più efficace e competente rispetto all’apprendimento in qualsiasi ambito. Il tutor può lavorare sia in percorsi individuali che di gruppo e in ogni caso svolge la sua funzione tenendo conto di particolari difficoltà, ma anche delle specifiche qualità dello studente.
La strategia del tutoring, come tutte le tecniche basate sulla collaborazione tra alunni, crea opportunità straordinaria per l’educazione di ogni alunno, soprattutto per quelli classificati “a rischio” o in situazione di handicap e la prestazione resa dal tutor, in questi ambiti, non si sovrappone e non si sostituisce alle specifiche competenze di figure professionali sanitarie o medico, quali ad esempio gli educatori professionali, gli psicologi o gli psichiatri.
Il tutoring tiene in considerazione le capacità intellettive creative dell’allievo, i suoi interessi e i suoi bisogni intesi, finalmente, come aspetti centrali e insostituibili, facendo diventare l’alunno il protagonista del suo apprendimento.
Quali sono gli elementi del Tutoring?
Il Tutor
Il Tutee, l’allievo
Il Contratto
L’ Ambiente
Il Tempo
Gli Strumenti